La magia di Londra durante il periodo natalizio è inconfutabile. Muniamoci di giacca, sciarpa, cappello e guanti e lanciamoci in una fredda serata inglese. Il freddo sferza il viso, ma fa solo parte dello scenario, che rende tutto un po’ più magico.
Una veloce corsa nella sovraffollata “underground” e raggiungiamo il centro, addobbato a festa. Le luci illuminano le vetrine e gli edifici che sfilano su Oxford e Regent Street, fino ad arrivate a Piccadilly Circus. Fili lucenti attraversano le strade, disegnando angeli e stelle, sfavillando nelle notti gelide, attendendo il Natale.
Chiunque abbia passeggiato tra le vie londinesi durante Natale del 2014, avrà senz’altro notato che le decorazioni, quell’anno erano un po’ più particolari del solito. Devo dire di aver avuto la fortuna di uscire dalla metropolitana affollata e, stringendomi un po’ di più nella giacca, uscire nelle vie, per rimanere accecata dalle luci sfavillanti, proprio in quel particolare anno.
I fili lucenti disegnavano figure sopra le nostre teste, come ogni anno, ma quell’anno, invece di ricamare solamente angeli, fiori e stelle, ci ricordavano che il fenomeno di “Una notte al museo”, arrivava a Londra.
British Museum
E parliamo proprio del British Museum, uno dei musei storici più grandi e importanti al mondo, sede, appunto, del terzo film di “Una notte al museo”. A parte questa piccola curiosità, il British Museum merita sempre una visita, anche due, se lo si vuole ammirare a fondo.
Preparatevi a dedicarci un’intera giornata, magari una di quelle giornate uggiose che rovinano le visite ai tanti parchi che costellano la città e che, invece, sono perfette per una passeggiata tra la storia. Ad attenderci ci sono 4 chilometri di gallerie, 13 milioni di stampe e disegni antichi, nonché 70.000 reperti storici.
Facciamo un passo all’interno del museo e ritroviamoci immersi in secoli di storia umana. Il museo, che oggi ha quasi 300 anni, è attorniato da numerose leggende. Molti sostengono che l’intera struttura, pregna dei secoli di storia che custodisce, abbia sviluppato un’anima.
Entriamo al suo interno, il prima possibile, per evitare le code, e subito ci ritroviamo immersi in un’atmosfera quasi surreale. La piazza coperta al centro del complesso è la più grande d’Europa. Alziamo gli occhi al cielo e lasciamoci inebriare dalla luce del sole che filtra attraverso i 1.656 pannelli che formano la cupola. La “Great Court” ci fa sentire così piccoli.
Le sale
Rimediamo una mappa del complesso ed avventuriamoci tra le sale del museo. Sta solamente a noi scegliere da dove partire. Possiamo attraversare le diverse sale egizie, tra mummie, sarcofaghi e tesori. Riscoprire la cultura delle popolazioni precolombiane. Realizzare come le cose siano cambiate in poche centinaia di anni.
Partiamo, invece, da quello che, probabilmente, è il reperto più importante: la Stele di Rosetta. Inutile rimandare, in qualsiasi momento della visita decidiamo di andare a vedere il reperto, troveremo sempre un piccolo drappello di gente attorno alla teca che custodisce la stele. Quello che abbiamo di fronte è uno dei più grandi misteri storici.
Qualcuno ha inciso sul blocco di grano diorite un’iscrizione in geroglifico, demotico e greco. Nessuno prima della scoperta della stele era riuscito a tradurre i geroglifici. Questo misterioso reperto ha aperto le porte verso la scoperta della cultura dell’antico Egitto.
Saliamo la maestosa scalinata che sovrasta l’ingresso. Già qui abbiamo l’impressione di fare un balzo indietro nel tempo, ritrovandoci in un regale castello la sera del ballo. Iniziamo a percorrere i corridoi e le sale. Perdiamoci tra i reperti. Sobbalziamo alla vista delle mummie. Cerchiamo di collegare la storia studiata sui libri a quella che vediamo con i nostri occhi, appena oltre le teche.
Dopo una giornata passata percorrendo in lungo e in largo il museo ci ritroveremo esausti ma con un bagaglio culturale che potremo portarci dietro per sempre. Usciamo tra le vie della città, storditi perché dopo aver attraversato secoli di storia siamo tornati nuovamente al presente.
Curiosità
Le parole non bastano per descrivere uno dei musei storici più grandi, ricchi e importanti al mondo. Ma alcune piccole curiosità possono aiutare. Curiosità numero uno: il British Museum fu voluto da re Giorgio II e fu il primo museo pubblico al mondo. A parte che per un breve periodo di tempo il museo è sempre stato gratuito ed accessibile a tutti. Curiosità numero due: il museo conta circa 350.000 libri. In molti, negli anni, hanno affollato la Reading Room approfittando dell’immenso assortimento di volumi, tra questi Karl Marx.