Rinpoche è un gatto davvero speciale, è il gatto del Dalai Lama e ha un compito davvero importante da portare a termine: scoprire cosa la rende felice e le fa fare le fusa. Il gatto del Dalai Lama e l’arte di fare le fusa è un libro di David Michie, che ci porterà a scoprire il buddismo attraverso gli occhi di un gatto. Ma attenzione, non è una storiella con protagonista un semplice gatto, ma un libro profondo dove ogni parola ha un suo preciso significato.
Il gatto del Dalai Lama e l’arte di fare le fusa – trama
Rinpoche è la protagonista del nostro libero ed è niente di meno che la gatta del Dalai Lama. Sua Santità è partito per uno dei suoi tanti viaggi lontano da palazzo, ma prima di partire ha lasciato un compito molto importante: scoprire cosa la rende felice.
Per scoprirlo Rinpoche dovrà fare molta attenzione ogni volta che fa le fusa, perché è proprio in quel momento che è felice.
Alla gatta di Sua Sanità manca il Dalai Lama quando è lontano, ma non è sola in questa avventura, ci sono molte persone che si prendono cura di lei e le tengono compagnia. Ci sono alcuni monaci tibetani, Sam che si occupa della libreria e, soprattutto, Serena, la chef della caffetteria vicino a palazzo.
È proprio all’Himalaya Book Cafè che Rinpoche passerà la maggior parte del tempo e dove incontrerà moltissime persone interessanti, che la renderanno felice e le faranno fare le fusa. Psicologi, scienziati, yogi. Ognuno di loro ha un piccolo insegnamento per il gatto del Dalai Lama e per i lettori. Piccole perle di saggezza utili a Rinpoche per portare a termine il proprio compito, ma, soprattutto, utilissime a noi che leggiamo il romanzo.
Non è un libro sui gatti
Ci sono molti aneddoti carini sparsi tra le pagine de Il gatto del Dalai Lama che faranno sorridere ogni gattofilo là fuori. Tuttavia, questo non è un libro sui gatti, anche se ha un gatto come protagonista.
Rinpoche è solo uno strumento utilizzato ad arte dall’autore per farci arrivare molti insegnamenti della dottrina buddista che possono esserci utili nella nostra vita quotidiana. Utili per vivere felici e imparare, anche noi, l’arte di fare le fusa.
La prima impronta buddista è la durata del racconto. La storia, infatti, si snoda in un lasso temporale lungo sette settimane, un numero molto importante nella numerologia buddista. Il sette è il numero della completezza nel buddismo, ma è un numero molto importante anche nella religione cristiana. Sette sono i giorni in cui Dio creò il mondo e l’universo, sette sono i peccati capitali e le virtù e sette sono anche i doni dello Spirito Santo e i libri della Bibbia.
Un altro insegnamento che possiamo apprendere da il Gatto del Dalai Lama è che Sua Santità non è il padrone di Rinpoche, ma il suo fedele compagno. Secondo il buddismo, infatti, nessun essere vivente può possederne un altro, nemmeno un essere umano.
David Michie, non solo Il gatto del Dalai Lama
L’autore de Il gatto del Dalai Lama è lo scrittore David Michie, il quale spesso ci ha proposto i concetti cardine del buddismo attraverso dei romanzi. È un modo semplice, leggero ed efficace per trasportare il lettore occidentale nel mondo del buddismo.
Il gatto del Dalai Lama è solamente uno di una serie di romanzi che vede come protagonista la compagna di vita di Sua Santità. Della stessa serie ci sono: Il Gatto del Dalai Lama, Il Gatto del Dalai Lama e il potere del Miao e altri due non ancori tradotti in italiano: The Dalai Lama’s Cat and The Four Paws of Spiritual Success e The Dalai Lama’s Cat Awaken the Kitten Within.