Chi lo ha detto che abbiamo bisogno di qualcun altro per essere felici? Possiamo benissimo essere felici da soli, bastare a noi stessi. Arriva dalla Corea il metodo per essere felici da soli e si chiama Honjok, scopriamolo.
Honjok: la riscoperta di sé stessi
Quella strana malinconia del ventunesimo secolo, che ti porta a sentirti sola anche se sei in mezzo alla gente. L’avete presente? Ovviamente, con la pandemia quella sensazione si è accentuata. O forse no?
Forse il malessere era dovuto ad altro. Le quarantene ci hanno insegnato a coltivare delle passioni da vivere in solitaria e i momenti di solitudine sono state occasioni di riscoperta di noi stessi.
In questo contesto l’Honjok ha trovato terreno fertile per diffondersi anche in occidente. Si tratta di una filosofia di vita coreana incentrata sullo stare bene da soli, sul bastare a noi stessi. Se riesci a essere felice da sola hai trovato la vera felicità.
Honjok: etimologia della parola
Per capire bene una filosofia, soprattutto se è una parola in una lingua che conosciamo, bisogna, innanzitutto, capire il senso della parola stessa.
In questo caso, Honjok è un termine coreano, ed è una parola composta: hon (solo) e jok (tribù). Letteralmente vuol dire una tribù composta da una persona sola.
In realtà, è una filosofia che risuona in diverse parti del mondo. In molti, infatti, non trovano così assurdo crearsi la propria tribù, da soli.
Le cose che la società non vuole che fai da solo
Potreste pensare che alla fine, praticare questa filosofia non è poi così difficile. Lo abbiamo imparato in quarantena: ordiniamo un delivery per cena, mettiamo un film su Netflix e ci sediamo sul divano. In realtà non è così. L’Honjok, ti sprona a fare quelle cose che normalmente non faresti mai da solo.
Quelle cose che la società occidentale considera assurde e tristi. Sì, tristi. Perché è triste vedere una persona che cena da sola o che va al cinema da sola. Questo è ciò che pensiamo: poverina. Ma perché? Perché non pensiamo, invece, che magari è semplicemente che sta bene da sola, che è felice da sola.
Sono queste le sfide che propone l’Honjok: cenare al ristorante, vedere un film al cinema, andare a teatro, viaggiare. Tutto da soli. Chi lo ha detto che non si può fare? Chi lo ha detto che ci renderebbe meno felici?
La donna
La donna è al centro di questa filosofia ed è perché se tutto quello che abbiamo appena elencato è un uomo a farlo da solo è un conto se, invece, è una donna è un altro. O perlomeno questa è la visione che la società ha.
Eppure l’Honjok è nato proprio per sfatare questo mito, per far vedere al mondo che una donna sola non è triste, ma forte e indipendente e felice!
“Vivere da sola, per una donna coreana, è un modo per mettere i propri bisogni e desideri individuali non tanto al di sopra degli affetti, quanto al di sopra del matrimonio come istituzione, che in Corea rappresenta la tradizionale lealtà alla gerarchia e all’autorità” – dal libro “Honjok: il metodo coreano per vivere felici con se stessi”.
Honjok: alcuni esercizi
Ecco alcuni semplici esercizi da provare per iniziare a praticare l’Honjok:
- Mangiare fuori da soli: in un ristorante vero, tutte le portate, senza vergogna.
- Brindare: si può brindare da soli? Ovvio che sì, brindiamo a noi stessi!
- Fare un’escursione: andiamo nella natura da soli, non abbiamo paura.
- Viaggiare: questa è la prova più difficile. Viaggiamo da soli, siamo davvero pronti a tuffarci nell’ignoto da soli?