Sullo stesso filone di Finché il caffè è caldo, dal Giappone, c’è un altro fenomeno editoriale che ci cambierà la vita: Finché non aprirai quel libro, il romanzo di Michiko Aoyama. Prepariamoci a sognare.
Finché non aprirai quel libro – trama
“Giappone. Per prima cosa si entra in biblioteca. Poi bisogna trovare la signora Komachi, dalla pelle candida e con uno chignon fissato da uno spillone a fiori. Infine, aspettare che ci chieda: “Che cosa cerca?”. Sembra una domanda banale, ma non lo è.
Perché la signora Komachi non è come le altre bibliotecarie. Lei riesce a intuire quali siano i desideri, i rimorsi e i rimpianti della persona che le sta di fronte.
Così sa consigliarle il libro che le cambierà la vita. Perché in fondo, come dice Borges: “il libro è una delle possibilità di felicità che abbiamo noi uomini”.
È così per Tomoka che, fagocitata dalla vita di città, ha smarrito la serenità; per Ryo, che ha un sogno, ma è in eterna attesa del momento giusto per realizzarlo. Poi ci sono Natsumi, che ha visto arenarsi la propria carriera dopo la gravidanza e non ha più la forza di lottare per riavere quello che ha perso; e Hiroya, troppo concentrato su sé stesso per cogliere nuove opportunità.
Ognuno di loro esce dalla biblioteca stringendo tra le mani un libro inaspettato, e tra quelle pagine troverà il coraggio di cambiare prospettiva e non arrendersi. A volte è facile smarrire la strada e farsi domande sbagliate che non dissipano nella nebbia che si ha davanti. Allora, bisogna guardare oltre a scorgere il raggio di sole che filtra tra le nuvole. La signora Komachi è lì per indicare la strada grazie al potere sopito dei libri”.
Finché non aprirai quel libro, sullo stesso filone di Finché il caffè è caldo
Il format utilizzato in Finché non aprirai quel libro è lo stesso utilizzato in Finché il caffè è caldo. Si tratta di un format che è nato in Giappone e che si è diffuso in tutto il mondo e che, oggi, tra i più amati in assoluto.
Consiste nel prendere un luogo, un punto di incontro per personaggi diversi, con storie diverse. Quel luogo è il punto di svolta per ognuno di loro. Da una parte c’è un caffè, da sorseggiare e sul quale riflettere sui propri errori. Dall’altra un buon libro, da leggere e dal quale trovare lo spunto per cambiare la vita.
Questo tipo di romanzo non ti racconta una singola storia, ma tante storie diverse. Ci porta a scoprire i punti deboli dei personaggi, ad amare le loro insicurezze, soffermandoci sulle loro sofferenze.
È un modo, questo, per entrare davvero a contatto con i personaggi, per scoprire il loro io più vero e nascosto e per vedere come essi trovano la forza per rialzarsi, dal periodo più buio delle loro vite e risorgere più forti che mai.
Un libro ti può cambiare la vita?
La domanda che ruota intorno al romanzo di Michiko Aoyama, Finché non aprirai quel libro è: un libro ti può cambiare la vita?
La risposta è sì. Spesso abbiamo solo bisogno di trovare il coraggio nel mondo infinito che si nasconde tra le pagine di un libro, dove tutto è possibile. E una volta che abbiamo trovato quel coraggio, nascosto tra un rigo e l’altro, basta tenerselo stretto e portarselo nel mondo reale.
Trovare rifugio in un libro non vuol dire scappare dalla realtà. Ciò che troviamo scritto nelle pagine deve essere un modo per collegare la magia della finzione alla dura realtà.
E chissà per quanti Finché non aprirai quel libro è proprio il libro che ha cambiato o che cambierà loro la vita.