In Essere Bonsai Mark Akins non ci insegna solamente a coltivare l’arte meravigliosa del bonsai, ma ci regala una serie di parallelismi tra questa tecnica di coltivazione e la nostra vita di tutti i giorni. Sono proprio questi insegnamenti che si celano dietro l’arte del bonsai. Perché non si tratta di una semplice coltivazione, ma insieme a quel piccolo albero, si coltiva anche la pazienza e la meraviglia.
Mark Akins
L’autore del libro Essere Bonsai è Mark Akins. Questo è il suo primo libro, ma sono decenni, ormai, che si occupa della meravigliosa arte del bonsai.
Oltre a coltivare i semi, ha imparato la filosofia orientale e ha fatto di essa il suo stile di vita. Mark Akins sostiene e promuove l’arte del bonsai come un fantastico passatempo con benefici fisici e mentali, come una forma di mindfulness.
Vive in un luogo tranquillo e pacifico, nello Shropshire, in Inghilterra, dove gestisce la Beechfield Bonsai Company.
Essere Bonsai – il libro
“Sono passati alcuni decenni da quando ho avuto a che fare con il mio primo kit di semi. L’arte e la cultura del bonsai mi sono state utili nel corso degli anni, mi hanno tenuto compagnia nel viaggio della vita e mi hanno insegnato molto lungo la strada”.
Essere Bonsai non ci insegna solamente a coltivare i semi e a far crescere una pianta sana e bella, ma ci insegna come prendere quell’arte orientale e farne filosofia di vita.
Quel che ne esce fuori è un libro adatto sia a chi non si è mai approcciato prima d’ora all’arte del bonsai, sia ai coltivatori più esperti.
I primi possono iniziare a praticare l’arte della meraviglia, grazie ai preziosi insegnamenti custoditi in Essere Bonsai. I secondi possono implementare quella che è già una passione con una vera e propria filosofia di vita.
Essere Bonsai: bonsai e mindfulness
“Un continuo, riuscitissimo parallelismo tra la nostra vita e quella di un bonsai, per scoprire come la cura di queste meraviglie in miniatura possa essere la via per un’esistenza più felice e gratificante”.
Ogni passaggio, ogni momento dell’arte del bonsai trova il suo parallelismo nella vita reale. Curare la pianta e curare quel determinato passaggio equivale a curare il suo parallelo nella vita reale. Farlo ci dona calma, tranquillità e serenità.
Per prendersi cura di un bonsai ci vuole pazienza, dedizione, calma, concentrazione e consapevolezza. Le stesse cose ci occorrono per prenderci cura di noi stessi.
Il rinnovarsi delle foglie, ad esempio, equivale il lasciarsi andare, aprendosi a quel che il futuro ci riserva. L’attenzione verso le radici della pianta, invece, rappresenta l’attaccamento ai nostri valori fondamentali, la famiglia, gli amici, noi stessi.
C’è anche la scelta del vaso che, ad esempio, simboleggia la casa e tutto ciò che essa rappresenta. Un porto sicuro, il luogo dove ci sono le persone che amiamo.
“Consigli e tecniche si fondono con i segreti dell’antica ed elegante filosofia orientale, per aiutarci ad aumentare il nostro benessere ogni giorno e ritrovare la pace nel caos della vita moderna”.
La filosofia Zen e il Bonsai
La filosofia che si cela dietro l’arte del bonsai si fonde con altre conosciute filosofie orientali, come la filosofia zen.
A tal proposito l’arte del coltivare il bonsai si fonda su sette principi zen:
- Asimmetria: la perfetta simmetria utilizzata in altre forme d’arte è innaturale. Il bonsai deve essere elegantemente asimmetrico.
- Semplicità: il bonsai deve essere povero, essenziale e non ingombrante.
- Austerità: nell’opera finita non deve risaltare l’intervento umano.
- Naturalezza: si ricollega al punto precedente.
- Profondità: l’opera finita deve esprimere qualcosa a livello emozionale e scaturire dei sentimenti nell’osservatore.
- Libertà di attaccamento: la pianta deve essere libera. L’autore deve scomparire davanti all’opera.
- Tranquillità: il bonsai deve esprimere un senso di pace e quiete.