Eccoci qui, l’estate, le belle giornate, il mare e il sole. Cosa c’è di meglio di una bella giornata di mare. Il profumo della salsedine, il vento leggero che ti scompiglia i capelli, un tuffo nell’acqua fresca e un bagno di sole, che scalda e abbronza la pelle. Tutto bellissimo ma non possiamo certo rischiare di trasformare il nostro piccolo paradiso in un incubo ad occhi aperti. La protezione è la migliore prevenzione e affinché tutto rimanga solamente un’esperienza positiva dobbiamo proteggere la nostra pelle dai raggi solari. Ci sono così tante creme e protezioni solari che scegliere risulta essere un compito davvero difficile. Per fortuna che quest’anno ho trovato REN e il suo Clean Screen Mineral SPF30.
Il pericolo dei raggi solari
È bellissimo crogiolarsi sotto il sole, ma un’errata esposizione può rivelarsi estremamente dannosa per la nostra pelle.
Il sole illumina il mondo e tutte le sue bellezze. Non possiamo ammirarlo ad occhi nudi senza rimanerne abbagliati, ma possiamo vedere i suoi raggi creare giochi di luce, guizzare sulle onde del mare, arroventare la sabbia che diventa del colore dell’oro sotto la sua luce. Vediamo il mattino tingersi d’oro e la sera colorarsi di rosso. Anche la nostra pelle cambia colore sotto il suo magnetico effetto, i raggi si infiltrano attraverso lo spazio che ci divide dalla nostra stella, attraverso l’atmosfera e giunge fino alla superficie per illuminare le nostre vite.
Eppure se ciò che vediamo è così bello e brillante, dall’altra parte ciò che non vediamo è spietato e oscuro. Stiamo parlando dei tanto dannosi e spesso sottovalutati raggi UVA e UVB. I primi non li sentiamo scottare sulla nostra pelle e non sono nemmeno in grado di abbronzarla, scendono più in profondità, danneggiandola, deteriorandola e causando un precoce invecchiamento di essa.
I raggi UVB, invece, sono più leggeri, sebbene anche essi rischiano di causare qualche danno, bruciando ad esempio la pelle. Ma questi stimolano anche la vitamina D e sono i responsabili di quel color bronzeo che tanto agogniamo sfoggiare d’estate.
Studi scientifici hanno dimostrato che la maggior parte dei danni alla pelle sono dovuti proprio all’esposizione solare, almeno il 90% di essi. Stiamo parlando di rughe, segni, arrossamenti, iper pigmentazione, irritazioni, ecc.
Proteggere è meglio che curare
Ci ritroviamo poi a dover affrontare questi cambiamenti sulla nostra pelle, senza sapere che in realtà quello che avremmo dovuto fare era prevenire. Una buona protezione solare isola la nostra pelle, facendo rimbalzare i raggi UVA lontano dalla nostra pelle, e garantendo un’abbronzatura più sana e prevenendo il più possibile il sopraggiungere dei danni di cui parlavamo prima.
Così ho scoperto REN, la quale lancia la sua protezione solare puntando il tutto e per tutto sulla prevenzione piuttosto che sulla cura.
“Sappiamo che la protezione è la migliore forma di cura per la pelle: abbiamo numerose proposte anti-inquinamento, e ora abbiamo una nostra voce anche contro i danni causati da una scorretta esposizione solare”.
Clean Screen Mineral SPF30
Eccoci, infine, a quella che è stata davvero una piacevole scoperta: Clean Screen Mineral SPF30.
Ma cosa ha di diverso dalle altre protezioni solari? Clean Screen protegge il nostro viso dalle radiazioni solari ma anche il nostro pianeta. È vegano e utilizza il 99% di prodotti naturali. I valori di REN, infatti, hanno solide fondamenta nel rispetto dell’ambiente e, questa protezione, utilizza ossido di zinco, molto più rispettoso dell’ambiente rispetto ad altre soluzioni, per allontanare i raggi solari.
Ma la protezione che ci fornisce Clean Scren va molto oltre la semplice protezione solare. Ci protegge, infatti, anche dai danni dei radicali liberi, grazie al frutto della passione, mentre l’amido di riso lenisce l’arrossamento e combatte l’eccesso di sebo.
Ma c’è ancora di più. Non è solo ciò che c’è dentro il tubetto ad avere rispetto per l’ambiente, ma anche il packaging stesso. Mentre il tappo è realizzato con il 100% di plastica riciclata, il flacone ne ha ben il 50%, ma l’omissione dell’ulteriore 50% è solo perché questo era il massimo che si poteva fare per preservare la formula del prodotto contenuto al suo interno.
“Clean to Skin. Clean to planet”