“Wa – La via giapponese all’armonia” è un libro di Laura Imai Messina, pubblicato da Vallardi Editore. Wa, per “capire che la felicità più vera è quella condivisa”. Un libro che si legge tutto d’un fiato, che ci porta nella cultura giapponese più profonda, più antica e moderna che mai.
Wa
Wa è armonia. Wa è tutto ciò che è mite, sereno e moderato. Ma Wa è anche tutto ciò che è giapponese, una grande lezione che l’Oriente vuole insegnare al mondo Occidentale. È un prefisso utilizzato per cose e oggetti. Wa è il nome utilizzato per indicare il Giappone, il più antico mai registrato, fino all’ottavo secolo.
Yamato era il “Grande Wa”, la Grande Armonia. Dopodiché è stato sostituito con un altro carattere cinese, ritenuto più appropriato, e traducibile con armonia, pace, equilibrio. Wa indica la mescolanza, l’unione di due cose, ma senza che l’una escluda l’altra. Una convivenza pacifica e rispettosa. Un cammino d’accoglienza e adattamento.
Gli insegnamenti più profondi che il popolo giapponese vuole donare al mondo. Wa è tutto ciò che è giapponese. Wa come Washi (la carta giapponese), come washoku (la cucina tradizionale giapponese), come wafuku (gli abiti giapponesi) o ancora come washiki (lo stile giapponese).
72 parole per capire che la felicità più vera è quella condivisa
Il sottotitolo del libro di Laura Imai Messina ci spiega che quella che stiamo iniziando non è una semplice lettura, ma un viaggio nel profondo per raggiungere uno dei più intrigati e desiderati sentimenti umani: la felicità.
Qui sono racchiusi 15 anni di vita in Giappone, da parte della scrittrice. 15 anni dove ha cercato di apprendere quanto più poteva dalla cultura orientale. Dove è riuscita a trovare la sua felicità interiore a contatto con gli altri.
Questo libro vuole essere un aiuto per decifrare il popolo giapponese, così misterioso e incomprensibile. Non è una semplice guida al Giappone, ma ai giapponesi, per comprenderne la cultura, gli atteggiamenti, i gesti. Il tutto accompagnato dall’etimologia più profonda della lingua giapponese.
Il significato delle 72 parole
Wa è una raccolta di 72 parole – mondo. Parole che non sono letteralmente traducibili in nessuna delle lingue occidentali, ma che nel loro interno custodiscono un enorme e profondo significato.
Ma 72 sono anche le stagioni giapponesi. Nel resto del mondo le stagioni sono quattro: primavera, estate, autunno e inverno, che si alternano e rincorrono anno dopo anno. Ma l’antico calendario giapponese divide l’anno molto più minuziosamente di chiunque altro.
L’anno si divide in 24 periodi e ogni periodo si divide ulteriormente in 3 parti, fino a frammentare l’intero anno in 72 stagioni. Stagioni di appena 5 giorni che, incredibilmente si rivelano corrette. Come la stagione mimizu izuru (dal 10 al 14 Maggio), il cui nome è letteralmente “I lombrichi spuntano dalla terra”.
Ed infatti ci accorgeremo che in quei giorni di lombrichi ce ne sono davvero molti. Ognuna delle 72 stagioni ci ricorda la bellezza del mondo, come la stagione delle lucciole (dal 10 al 15 Giugno) o quella dei fiori di pesco (dal 10 al 14 Marzo).
Ma l’idea di una nuova stagione ogni cinque giorni è ancora più profonda. È il desiderio di cambiamento, è la possibilità di ricominciare, di alzarsi, dopo meno di una settimana, e sentire la spinta necessaria per voltare pagina e iniziare un nuovo capitolo.
Le pagine di Wa scorrono veloci in un susseguirsi di emozioni, raccontate attraverso un turbinio d’ideogrammi che ci aiutano a capire dove è celato il vero segreto per la felicità.