Strepitoso pranzo a base di tofu in una Tokyo che non ti aspetti
Se è vero che si mangia soprattutto con gli occhi allora vi parlo di un ristorante dove la goduria è assicurata.
Nonostante Tokyo sia tra le più grandi città al mondo per numero di abitanti, con le sue 16 linee della metropolitana, gli innumerevoli grattacieli, lo stile di vita frenetico, riesce comunque a regalarti tantissimi momenti magici.
Dietro un grattacielo puoi trovare la pace e il silenzio di un tempio buddista oppure subito dopo l’incrocio più affollato del mondo ti puoi godere un momento di relax in un meraviglioso giardino tipico giapponese.
Infatti, proprio nel cuore dalla città, a pochi minuti a piedi dal quartiere di Roppongi, ai piedi della Tokyo Tower si trova “Tofuya Ukai“, una di quelle esperienze gastronomiche e sensoriali che puoi fare solo in Giappone.
Grazie al consiglio di una mia cara amica giapponese, la quale mi aveva parlato con tanto entusiasmo di questo locale, ho deciso di prenotare (in realtà lo ha fatto lei per me al telefono direttamente dall’Italia) con circa due mesi di anticipo, un pranzo durante il mio ultimo soggiorno a Tokyo dove ve ne parlo qui.
Tofuya Ukai è un’antichissima fabbrica di sakè trasformata in un lussuoso ristorante di cucina tradizionale (composta da tante piccole portate). Come suggerisce il nome, la specialità del ristorante è il tofu, prodotto da loro stessi e cucinato in tantissimi modi diversi, incorporato in una raffinatissima cucina kaiseki (qui trovate quella assaggiata durante il pernotto alla Ryokan); Non appena entrati siamo stati accolti dal personale in abito tradizionale che accompagnandoci verso le sale ristorante, ci ha descritto, in lingua inglese, come veniva preparato anticamente il sakè facendoci vedere un vecchio torchio e due enormi vasche di legno per la raccolta del sakè stesso.
Abbiamo prenotato una sala da pranzo privata (solo per noi due), in stile zashiki, con pavimento in tatami, il tokonoma che sarebbe la nicchia dove vengono esposti oggetti artistici come rotoli dipinti, e spazio aperto sotto il tavolo per le gambe dal momento che le sedie sono appoggiate a terra sprovviste di piedi. Ogni sala privata ha una grande vetrata con vista sul giardino interno dove è presente da capanna di paglia dove friggono il tofu, la ruota di legno che gira grazie al piccolo ruscello che scorre in mezzo al giardino e che alimenta costantemente i laghetti con le carpe.
Tutta questa bellezza e cura dei dettagli della location potrebbe far passare il cibo in secondo piano, non è così! Tra i diversi menù abbiamo scelto quello da ben otto portate che, fortunatamente, non erano troppo abbondanti altrimenti non saremmo riusciti a terminarlo. In ogni foto troverete la descrizione di ogni singolo piatto. Vi dico subito che il mio preferito è stato il tofu in latte di soia stagionato, non solo per l’ottimo sapore ma soprattutto perché ci è stata servita una spessa fetta di tofu immersa nel latte di soia all’interno di un tegame di ceramica adagiato su un fornello proprio al centro del nostro tavolo in modo tale da tenerlo in caldo.
Alla fine del nostro pasto abbiamo potuto rilassarci passeggiando all’interno del giardino su sentieri di pietre lisce tra alberi, aiuole fiorite, rocce e piscine piene di carpe dorate e multicolore. Perfettamente nello stile giapponese non c’è stata una sola nota fuori posto; il servizio è stato discreto, preciso, puntuale e così attento alla nostre esigenze da farci sentire coccolati come ci si aspetterebbe da uno antico Ryokan.
Comment (1)
2 Ottobre 2017 at 00:40
esperienza davvero incredibile, che meraviglia