Se abbiamo imparato qualcosa della cultura giapponese, attraverso cartoni animati, film o esperienze personali è senza dubbio quella che uno dei passatempi preferiti dei giapponesi sono i bagni termali.
Onsen, una parola che in italiano può essere resa sia al femminile che al maschile, e che sta ad indicare le migliaia di stazioni termali disseminate in tutto il paese.
L’Onsen nella cultura giapponese
Molti ritengono che l’unica vera tradizione nipponica che non è stata contaminata dall’Asia continentale è quella dell’Onsen. Un bagno nell’Onsen ti rigenera e ti rilassa, indipendentemente che questo sia all’interno di un ryokan, in un villaggio termale o nella natura.
Un’esperienza da fare per rilassarsi e per entrare in contatto con la vera e più profonda cultura giapponese.
Tuttavia per gli occidentali un tuffo in un’Onsen, soprattutto se è la prima volta, può risultare un esperienza intimidatoria. Laviamoci via di dosso il senso del pudore occidentale e tuffiamoci nelle acque termali giapponesi.
Avete capito bene… senza vestiti, costumi o biancheria intima! La comunione in nudità per i giapponesi è capace di abbattere le barriere e far conoscere persone nuove. Siamo tutti uguali in un Onsen, senza vestiti a distinguere i nostri ceti sociali.
Tutti con la sola voglia di rilassarsi e rigenerarsi.
Ma per gli occidentali tutto ciò potrebbe risultare quasi traumatico. Liberiamoci delle barriere e dei preconcetti occidentali e pensiamo solamente a rilassarci. Qui nessuno guarderà di sottecchi le nostre nudità.
L’acqua termale
Il Giappone è una regione altamente vulcanica, per questo motivo gli Onsen sono innumerevoli e sparsi su tutto il territorio dell’arcipelago. Si contano 3.102 centri termali, 15.400 strutture presso i numerosi ryokan e 6.740 onsen pubblici.
L’acqua dell’Onsen è calda e ricca di minerali. Oltre a rendere la pelle liscia e a rilassare mente e corpo, si ritiene che l’acqua termale curi l’ipertensione, le malattie dell’apparato circolatorio e il mal di stomaco.
I bagni “occidentalizzati”
Fino alla restaurazione Meiji la maggior parte degli Onsen era rappresentata dai konyoku, i bagni misti. Ma si arrivò al punto che il Giappone dovette adeguarsi alle idee occidentali e fu costretto a mettere al bando i bagni misti.
Esistono ancora alcuni konyoku, ma sono altamente difficili da trovare. Non sono presenti nelle grandi città, ma solamente in piccole aree rurali.
Molti ryokan si sono adeguati al senso del pudore occidentale, offrendo i kazoku-buro (i bagni per famiglie) o i kashikiri-buro (i bagni privati).
Vi sono poi, nelle campagne e lungo le sponde dei fiumi, dei veri e propri villaggi termali. Infine, se amiamo l’avventura, possiamo andare a cercare gli Onsen naturali. Piccole piscine termali naturali, nascoste tra i monti o nelle zone costiere.
Il rito dell’Onsen
Quello dell’Onsen non è solamente un bagno, ma un vero e proprio rito, che deve essere seguito alla lettera.
Tutti i giapponesi sanno esattamente come comportarsi, e chiunque sta per accingersi a provare una attività così radicata nella cultura nipponica, deve sapere che c’è un vero e proprio galateo da seguire:
- Imparare gli ideogrammi: è bene memorizzati gli ideogrammi che interessano gli Onsen, per evitare di ritrovarsi in situazioni imbarazzanti.
- Ogni bagno è chiuso da una tenda sulla quale è possibile trovare 男 per gli uomini e女 per le donne. Il simbolo per tutti gli Onsen, invece, è rappresentato in questo modo: ♨. In alternativa è possibile trovare il kanji che corrisponde ad acqua calda.
- Passiamo poi alla fase successiva: gli spogliatoi. Qui dovrete lasciare ogni indumento ed entrare nella zona delle vasche con il solo asciugamano. Questo tuttavia non deve assolutamente entrare a contatto con l’acqua. Possiamo utilizzarlo per coprirci durante gli spostamenti o mentre ci rilassiamo a bordo vasca, ma nell’acqua dobbiamo entrare completamente nudi. L’asciugamano possiamo poggiarlo sul bordo della vasca, senza fargli toccare l’acqua, o ripiegarlo e tenerlo sulla testa, come vuole la tradizione giapponese.
- Fuori dalla vasca troverete dei sgabelli. Vi potete sedere lì per lavarvi accuratamente prima di entrare in vasca. Mai e poi mai è possibile entrare nelle vasche senza essersi lavati appena prima. È buona educazione anche lavare lo sgabello che si è appena usato.
- Una volta dentro la vasca l’acqua va mossa il meno possibile e se vi sono altre persone si può interagire con loro come se fossero “vestiti”.
- Finito il bagno prima di rientrare negli spogliatoi bisogna asciugarsi accuratamente per non sgocciolare.
- È possibile che ad alcuni venga negato l’accesso all’Onsen per via dei tatuaggi. In Giappone i tatuaggi vengono associati alle organizzazioni mafiose locali.
Tuttavia, visto l’elevato turismo, molte di queste regole stanno cambiando. In particolar modo è sempre più frequente la possibilità di trovare Onsen che prevedono l’utilizzo di costumi da bagno.