Kakebo, chi non ne ha già sentito parlare? Praticamente nessuno: è uno dei metodi più conosciuti del web per imparare a risparmiare. Più conosciuti, sì, ma al tempo stesso anche uno dei più complessi (e questo lo dicono in pochi). Di seguito la nostra esperienza.
Kakebo: cos’è?
Lo si denomina anche “Il libro dei conti di casa”. Un metodo che viene dal Giappone e che (a pensarci bene) era poi il metodo che utilizzavano anche i nostri bisnonni per far quadrare i conti (solo che i nostri nonni nonni erano meno programmatici dei giapponesi).
La differenza è che oggi, in un mondo in cui ci affidiamo sempre al computer e allo smartphone, il Kakebo rimane un metodo cartaceo, proprio perché è lo scrivere che aiuta chi lo utilizza a diventare più parsimonioso.
Insomma, nonostante sia uno dei sistemi di risparmio più antichi, è anche attuale e utile per organizzare il budget personale e soprattutto quello familiare perché si basa sul controllo delle entrate e delle uscite.
Autodisciplinati!
Tutto si incentra su questa ultima griglia: se hai un progetto personale da realizzare e ti servono i soldi per farlo, scrivendo prima cosa entra e cosa far uscire dal bilancio familiare avrai modo di risparmiare mese mese una piccola cifra che ti aiuterà a raggiungere lo scopo finale.
Non è così facile come sembra
Quello che in molti non dicono quando parlano del Kakebo è che non è così facile da utilizzare come sembra. Infatti, è tutto molto bello: si scrivono le entrate fisse e le uscite fisse, si fanno delle previsioni di spesa in base alle abitudini familiari, si mette via una piccola quota per imprevisti ed emergenze ed ecco che alla fine rimane un piccolo gruzzolo da nascondere sotto il materasso.
Peccato che spesso, l’imprevisto o l’emergenza vanno ad essere ben più onerosi del previsto e spesso il risparmio calcolato viene gettato al vento. Insomma, per molti alla fine il Kakebo è utile per riuscire ad andare pari più che per risparmiare.
Al di là di questa nostra considerazione, andiamo a vedere nello specifico come funziona questo sistema. In seguito giudicherete direttamente voi se valga o meno la pena di provare.
Come funziona il Kakebo?
Anzitutto comprate una delle versioni in commercio che potete trovare in libreria o nel reparto libri del vostro supermercato di fiducia.
Mensilmente dedicatevi una mezz’ora di tempo per programmare il mese successivo seguendo lo schema che già trovate all’interno del Kakebo.
Ad inizio mese inserite le entrate (stipendio, bonus asilo, etc.) con le date in cui di solito vi vengono erogate. A questo punto segnate le uscite fisse (benzina, spesa, farmacia, etc.). Ovviamente – ed è qui che casca l’asino – sono somme di denaro previste e auspicate.
Spesso infatti, lo stipendio (ad esempio) non è sempre la stessa cifra precisa, come del resto non si può certo prevedere l’aumento della benzina o ancora del costo della frutta.
Detto ciò, inserite le cifre arrotondando per eccesso. Aggiungete poi anche la somma di denaro che vorreste mese mese risparmiare. Attenzione! Non siate troppo fiduciosi: partite con piccole somme, guardando al risultato sul lungo periodo.
Ci dovete poi lavorare giornalmente…
Una volta compilata la parte mensile, il Kakebo va poi aggiornato giornalmente. Quindi a sera fermatevi per 5/10 minuti per compilare il libro del risparmio con le spese e le entrate effettive.
In questo modo dovreste avere una visione completa e complessiva della gestione economica delle vostre finanze.
C’è poi un’ultima cosa da fare per avere il quadro completo: a fine settimana fate i conti. Segnate il totale delle entrate e delle uscite. Controllate come state andando e se dovete raddrizzarvi un attimo: se sta sforando il budget perché avete preso una multa ridimensionate i costi per la spesa, magari in quella settimana comprando un barattolo di nutella in meno risparmierete il dovuto e farete un favore alla vostra linea.