“Il Fujiyama vegliava su di me, sui miei pensieri riflessi in un bicchiere di profumato tè che c’è sotto i mandorli in fiore”…chi si ricorda la sigla del cartone animato Mademoiselle Anne? io no, ma ricordo mio fratello cantarmela sempre quando ero piccola. Intanto il monte Fuji non sono riuscita a vederlo, ma ho cantato questa canzone felice in giro per il Giappone, tra le strade di Tokyo, i ristoranti di Kyoto con i giapponesi che mi guardavano in modo strano ed io ricambiavo con il simbolo della vittoria (dita a V).
Ho deciso di scrivere questo post per illustravi tutto quello che mi ha colpito durante il mio viaggio. Sarà un post molto fotografico, vi mostrerò tutti i piatti tipici della cucina jappo o meglio quelli che ho fatto in tempo a fotografare…
Iniziamo dal primo ristorante dove abbiamo mangiato, nel quartiere Shibuya a Tokyo. Da casa mi ero informata, visto video su YT, ma non potevo immaginare che mi sarei trovata vicinissima a questo locale di sushi troppo moderno. Una volta accompagnato al posto ti consegnano una scheda con un numero che corrisponde al tablet dal quale si possono ordinare piatti di sushi. Nella cucina giapponese il sushi rappresenta tutto quello che è pesce crudo. Tornado a noi, si possono ordinare tre piatti alla volta che arrivano nelle tua postazione su un nastro direttamente dalla cucina. Non c’è bisogno di ordinare l’acqua perché è servita gratuitamente in tutti i ristoranti ed appena ti accomodi ti viene data una salviettina di spugna umida calda per rinfrescarti. Alla fine del pasto sul tablet compare un giochino simile a “carta, forbice, sasso” ma non ho vinto nulla.
Come ben sapete la cucina giapponese non è solo pesce crudo ed ogni città è famosa per una specialità. Sia chiaro che quasi tutti i miei pasti erano accompagnati da sushi ma non ho sicuramente rinunciato ad assaggiare tutto il resto.
Tokyo: tanto sushi!!! La parola sushi comprende tutto ciò che è pesce crudo quindi Sashimi (fettine di pesce crudo), Nigiri (pallina di riso con fettine di pesce crudo sopra), Hosomaki (piccoli roll con pesce crudo e alga fuori). Gli uramamaki che siamo abituati a mangiare qui in Italia (roll con riso fuori e pesce crudo dentro oltre l’alga…perchè l’alga c’è sempre anche se non si vede) in Giappone se ne vedono pochi.
Pranzo kaiseki al meraviglioso Nippondaira hotel di Shizuoka…dal quale doveva vedersi il monte Fuji.
Kyoto: squisitissimi Ramen, Onigiri e sushi.
Takayama: specialità carne di Hida, Ramen in brodo di manzo, ravioli Gyoza e Gyu-don (manzo e cipolla su un letto di riso)
Osaka: nella luminosa ed affollata Dototonbori si trovano tutte le specialità di questa città, come i Tako-yaki polpettine di polpo in pastella, cotte su una pietra particolare e capovolte dai cuochi alla velocità della luce.
Altro pasto tipico sono gli Yakisoba, spaghetti di grano saraceno con verdure varie. Finiscono la cottura direttamente nel nostro tavolo fornito di piastra Teppan per mantenerli caldi.
Hiroshima: sarei rimasta ore a guardare i cuochi del locale dove abbiamo cenato. La loro precisione, pulizia e maestria ti incantano. La specialità è la Hiroshima-yaki, meglio nota come Okonomiyaki, quella frittata che cucinava Marrabbio in Kiss me Licia per intenderci. Ed infatti proprio come in un cartone animato puoi assistere alla preparazione di questa “frittata” cucinata su una pietra rovente con pastella di farina, acqua e uova, per poi aggiungere verdure, carne, pesce, sminuzzando il tutto con le loro spatole e bacchette.
Miyajima: Ostriche cucinate in tutti modi ma quelle arrostite per me sono spettacolari, oltre allo street food per eccellenza. Qui trovi spiedini e cibo di tutti i tipi.
Kanazawa: oltre a mangiare il sushi più buono in assoluto di tutto il mio viaggio, abbiamo potuto bere un ottimo tè in una piccola casa del tè tradizionale.
Altra particolarità dei ristoranti è che quasi tutti espongono all’esterno delle riproduzioni in plastica dei piatti che servono. Immaginate me passare davanti ad ognuno e dire in continuazione “lo voglio” con gli occhi sgranati come se non mangiassi da giorni.
WC
Tutti sanno che i giapponesi hanno un wc molto particolare. Ma credetemi, una volta provato lo vorrete anche voi in casa. E’ una autentica meraviglia della tecnica, con il sedile riscaldato, bidè incorporato, aria calda e sistema di pulizia automatica. Il congegno con i comandi per l’uso ha l’aspetto di un telecomando per la tv con scritte unicamente in giapponese.
In giro si trovano diversi modelli tra cui quello che attivando lo sciacquone, automaticamente l’acqua scorre anche in un piccolo lavandino in cui ci si lava le mani prima di toccare la maniglia della parete.
Poi c’è anche quello che emette un suono uguale a quello dello sciacquone che si trova soprattutto nei bagni pubblici per camuffare i tipici rumori dei nostri “bisogni”.
I giapponesi curano in modo maniacale ogni dettaglio, infatti anche i tombini sono decorati con rappresentazioni delle relative città. Questi sono quelli che ho fotografato:
Comments (2)
17 Luglio 2017 at 14:11
Ciao! Ad agosto io e mio marito andremo in Giappone, sono contenta di aver scovato i tuoi post 🙂
Che meraviglia quello zuccherone filato!!
17 Luglio 2017 at 22:28
Grazie mille Serena,
sono contenta che ti siano piaciuti i miei post e sono molto felice per te. Vedrai che il Giappone ed i giapponesi ti rapiranno il cuore. Ti innamorerai delle loro tradizioni e delle loro stranezze.
Sono a tua disposizione per info e ti aspetto al tuo ritorno per sapere come è andata.
Ciao