L’Hagakure è una raccolta di aforismi, nei quali è racchiusa tutta la saggezza dei samurai. La raccolta, scritta da Yamamoto Tsunetomo, fu scritta nel 1600, ma la prima pubblicazione avvenne solamente nei primi del ‘900. Scopriamolo insieme.
L’Hagakure: significato e aforismi
“Nella vita la cosa più importante è quella di vivere il momento presente con la massima attenzione. Tutta l’esistenza non è altro che un susseguirsi di un momento dopo l’altro”.
La parola Hagakure significa, letteralmente, “nascosto dalle foglie” o “all’ombra delle foglie”. Ma il suo titolo originale, in giapponese, è Hagakure Kikigaki, il cui significato può essere tradotto con “Annotazioni su cose udite all’ombra delle foglie”.
“Oggi siamo più abili di ieri, domani saremo più abili di oggi. Per tutta la vita, giorno per giorno, siamo sempre migliori”.
Il testo è un insieme di aforismi numerati, nei quali è racchiusa l’essenza della vita e delle regole comportamentali degli antichi samurai giapponesi.
Il manuale più importante sul Bushido
L’Hagakure Kikigaki, di Yamamoto Tsunetomo, è anche considerato il manuale più importante, completo e dettagliato sul codice di comportamento dei samurai. Tale codice prende oggi il nome di Bushido.
Bushido, letteralmente “la via dei guerrieri”, è il tramandarsi, di generazione in generazione, valori quali il coraggio, la lealtà e l’onore. Tutti valori fondamentali per un buon samurai. Ma non solo. Nel Budisho si tramandano anche il rispetto, la compassione, nonché la ricerca della perfezione.
“Ho scoperto che la via del samurai consiste nella morte”.
Nell’Hagakure tutti questi valori e queste regole comportamentali sono riportate sotto forma di aneddoti, precetti, riflessioni personali.
“Se la pioggia vi sorprende a metà strada, e camminate più in fretta per trovare un riparo, nel passare sotto alle grondaie o nei punti scoperti vi bagnerete ugualmente. Se invece ammettete sin dall’inizio la possibilità di bagnarvi, non vi darete pena, pur bagnandovi lo stesso”.
Chi era Yamamoto Tsunetomo?
Yamamoto Tsunetomo, autore dell’Hagakure Kikigaki, visse tra il 1600 e il 1700. Visse in un’epoca di pace, dove il ruolo di samurai era ormai in decadenza. Entrò a far parte della setta Zen Sotto, divenendo monaco buddista, ritirandosi a vivere in un monastero.
Durante i suoi anni in monastero scrisse l’Hagakure. Ci vollero sette anni per completare l’opera, ma non fu solo. Ad aiutarlo vi era anche il suo allievo Tashiro Tsuramoto.
Prima di morire Tsunetomo disse al suo allievo di non pubblicare mai il libro. Tutt’altro gli ordinò di darlo alle fiamme.
Tuttavia Tsuramoto non seguì gli ordini del suo maestro e tenne il libro, che divenne pubblico tra i samurai. Tra loro rimase per secoli, tramandato, fino al 1906, quando vide, per la prima volta in assoluto, la pubblicazione.
La prima pubblicazione
Il testo originale è composto da 11 volumi, ma esso non è mai stato tradotto per intero in italiano, così come in nessuna lingua occidentale. Questo perché moltissimi dei passaggi del testo originale si riferiscono così specificamente alla cultura giapponese, da risultare incomprensibili alla cultura occidentale.
Il tema principale dell’Hagakure è la morte. Ma il testo in realtà raccogli consigli pratici, nozione storiche, norme di comportamento. Dalle più profonde norme comportamentali dei samurai a nozioni davvero semplici come “reprimere uno sbadiglio”.
Forse proprio perché il tema principale è la morte, durante la prima guerra mondiale i kamikaze portavano con sé un volume della prima pubblicazione durante il loro ultimo viaggio.
La versione italiana
In moltissime librerie si trova ora un libro dal titolo “Hagakure: il libro segreto dei Samurai”. Questa versione, come dicevamo, non contiene tutti gli 11 volumi del testo originale, ma solo una raccolta di aforismi. Il suo scopo è quello di far conoscere ai lettori italiani l’etica e il codice dei samurai.
“In verità, la vita umana è breve. Meglio, dunque, fare le cose che ci piacciono. In questo mondo, che ha la stessa realtà del sogno, è sciocco amareggiarsi per limitarsi alle cose che non piacciono”.