Ci sono alcuni termini della lingua giapponese che sono praticamente intraducibili. Il cui significato è difficilmente spiegabile, perché racconta secoli di tradizione e cultura. Le parole sono il modo che ha l’essere umano di spiegare il mondo, il modo di intenderlo e vederlo. Ma se a vederlo sono occhi diversi dai nostri, lontani per tradizione e cultura, come facciamo a dare un senso a quelle parole? Ecco 10 parole giapponesi che in italiano non esistono.
Parole giapponesi:
1. Komorebi
La connessione che i giapponesi sono in grado di instaurare con la natura e il mondo che li circonda ha portato col tempo alla nascita di termini unici e magici. Come Komorebi, la parola che indica l’effetto creato dalla luce del sole quando filtra attraverso le foglie degli alberi.
2. Komeroshi
Un altro termine simile dal punto di vista fonetico che racconta un altrettanto magico fenomeno naturale. Komeroshi è il primo vento freddo dell’anno, che inizia a soffiare indicandoci che l’inverno è alle porte.
3. Aware
Aware, o Mono No Aware, è una parola utilizzata per indicare il senso di rammarico che si prova nei confronti di qualcosa che sappiamo essere precaria, effimera e destinata a esaurirsi velocemente.
4. Hanami
Hanami è uno dei termini più conosciuti della lingua giapponese, indica l’usanza di godere della bellezza della fioritura degli alberi di ciliegio.
5. Tsundoku
Questo è il termine dedicato ai lettori più accaniti. Tsundoku è l’atto compulsivo di comprare libri.
6. Wabi-Sabi
Wabi-Sabi è un altro termine che parla di precarietà. In questo caso della precarietà della vita terrena. Questa volta però la consapevolezza non ci spaventa e non ci rammarica, semplicemente accettiamo il naturale ciclo della vita e della morte.
7. Bimyou
Se prendiamo un dizionario giapponese-italiano troveremo come traduzione per il termine Bimyou “delicato, lieve”, ma in realtà il significato è molto più complesso. I giapponesi lo utilizzano per indicare il senso di incertezza che ci assale quando dobbiamo affrontare qualcosa che non ci convince tanto.
8. Shinrinyoku
Shinrinyoku è comunemente tradotto come “la medicina della foresta” o “il bagno nella foresta”. Si tratta di una pratica molto comune, non solo in oriente, ma sempre più diffusa anche in occidente. È una passeggiata rigenerante e salutare nella foresta.
9. Ubu
Traducendo i caratteri singolarmente il termine Ubu potrebbe essere tradotto con il “cuore del principiante”. È quell’atteggiamento assunto nel momento in cui stiamo imparando qualcosa di nuovo, tra la mancanza di pregiudizi e la totale attenzione.
10. Shibumi
Shibumi è un tipo di bellezza, ma non la bellezza comune, quella degli stereotipi imposti dalla cultura popolare. Si tratta di una bellezza poco appariscente. Quel tipo di bellezza che si nasconde dietro un aspetto comune e ordinario.