La nuova moda del momento in fatto di jewerls sono i gioielli riciclati. Gioielli che vengono realizzati con materiali di recupero: un nuovo modo di essere alla moda e dettare il proprio stile distinguendosi dagli altri.
I materiali più usati per gioielli riciclati
Vi stupirete nello scoprire che ci sono brand che riciclano le bombe per realizzare gioielli. Uno tra tutti è l’ideatore di questi gioielli riciclati, ovvero NO WAR FACTORY, che ha deciso di recuperare i resti delle bombe in Laos per dargli una nuova vita, meno violenta e più benefica.
I titolari del brand acquistano dalle popolazioni autoctone l’alluminio recuperato dalle zone di guerra: il ricavato dei gioielli realizzati andrà ad aiutare proprio le popolazioni in cui l’alluminio viene raccolto.
Tra gli altri materiali troviamo il sughero, i tessuti, i bottoni e molto spesso anche la carta e la plastica. L’importante è che si riesca ad essere fashion con oggetti creati a mano, in maniera creativa, ma sopratutto ecologica.
Dove si acquistano i gioielli riciclati?
Attualmente il più grande ed usato market place in cui poter acquistare l’hand made è etsy. Utilizzando il tag “gioielli riciclati” si aprono un mondo di opportunità di vendita del settore jewerls.
Le artigiane e gli artigiani del futuro creano cose diverse dal solito, che non sprecano nulla ma anzi danno valore a materiali che hanno lunga vita e che non possono essere smaltiti in libertà o dispersi nell’ambiente.
Perché acquistarli?
Punto primo perché fanno bene all’ambiente. Infatti, anche se da un punto di vista creativo risultano essere OGM (oggetti geneticamente modificati nella loro natura di base), questi gioielli hanno un bassissimo impatto sull’ambiente perché dietro alla loro creazione c’è uno studio mirato del prodotto.
Molto spesso i produttori includono anche le certificazioni per riconoscere la provenienza del materiale e di come è stato manipolato. Grazie a queste certificazioni, il compratore finale sa che sta acquistando un prodotto genuino, che non nuoce alla salute.
“Dal Letame nascono i diamanti…”
Citiamo volentieri il cantautore Fabrizio De Andrè per chiarire il concetto di unicità di questi prodotti. La moda jewerls 2.0 è una moda che va contro il fast fashion e crea cose brillanti e particolari.
Il consumo compulsivo e il continuo desiderio di avere cose nuove molto presto ci si ritorceranno contro. Se negli anni ’90 vedevamo gli attivisti combattere la guerra allo smog e al buco dell’ozono la tendenza ora è quella di denunciare tutte quelle aziende che non lavorano sull’ecosostenibilità dei loro prodotti.
Per fortuna, in molti stanno attuando una sorta di rivoluzione in merito (merito anche del famoso documentario di Netflix The True Cost). Molti sono i designer che si sono approcciati al riciclo creativo e alla rivalutazione dei materiali di scarto per creare una moda più libera dagli schemi del passato.
Un esempio tra tutti Mia Larsson
La designer di gioielli svedese comincia la sua personale battaglia all’incirca nel 2015. In pochissimo tempo è diventata uno dei guru della moda jewerls 2.0, famosa per ridare vita a materiali marini di scarto: le sue collezioni si compongono di gioielli unici nel loro genere, eccentrici e vistosi, realizzati a mano in argento e conchiglie d’ostrica.
Forse questo 2020, oltre a portarci malinconia e malessere ci sta insegnando a prenderci più cura di noi stessi e dell’ambiente in cui viviamo. Forse siamo pronti a quella rivoluzione ambientale di cui si parla da almeno 20 anni e che nei film di fantascienza è stata tanto conclamata. Magari partendo dai vezzi riusciremo anche a vivere creando ognuno per se stesso il proprio spazio ideale in cui esprimersi.