L’obiettivo della meditazione è quello di entrare in contatto con noi stessi, riuscendo a percepire sensazioni ed emozioni, allontanando i pensieri per arrivare ad uno stato di calma interiore.
Sembra facile detto così ma invece è una pratica che deve essere fatta con una certa regolarità, ci vuole allenamento proprio come in ogni disciplina sportiva.
I primi passi nella pratica della meditazione
Se volete approcciarvi a questa pratica e volete provarci da soli, il consiglio è quello di scegliere una stanza tranquilla, non troppo ingombra, o un luogo all’aperto. Il silenzio in realtà non è fondamentale. Perché la meditazione insegna a filtrare gli input esterni, tuttavia è opportuno le prime volte scegliere un luogo non troppo rumoroso.
Indossate poi vestiti comodi e se volete munitevi di un tappetino per non sedervi direttamente sul pavimento. Datevi un tempo, almeno le prime volte, gli esperti consigliano quaranta minuti al giorno, divisi in due sessioni da venti minuti. Per chi è alle prime armi è consigliabile però iniziare con brevi sessioni di cinque minuti, forzarsi senza aver preso confidenza con la pratica sarebbe uno spreco di tempo e, anzi, potrebbe portarvi a credere che non fa per voi perché non riuscite a concentravi.
Affrontandolo invece come un vero e proprio allenamento, prederete dimestichezza con le varie tecniche, optando per quella che vi è più congeniale e riuscirete a rimanere costanti nella pratica. Esistono infatti varie tecniche di rilassamento, alcune incentrate sul respiro, altre sulla gestione dei pensieri per calmare la mente.
Potete poi provare in completa autonomia, oppure affidandovi a coach virtuali. Ci sono infatti diverse app, libri con allegati cd o MP3 contenenti delle guide vocali per aiutarvi nella meditazione.
Un app in italiano che consiglio è Serenity. Un percorso base è gratuito (oltre a molte prime lezioni dedicate al dormire meglio, allo studio, al lavoro, alla dieta) e permette proprio di esplorare le varie tecniche esitenti.
I benefici sul corpo e sulla mente
Grazie alla meditazione è possibile ridurre lo stress, riuscire a gestire l’ansia e la rabbia. Inoltre meditare può aiutare anche nella gestione del dolore cronico. Numerosi sono gli studi a riguardo, fin dai primi anni ’80 John Kabat-Zinn aveva notato come grazie a tecniche di visualizzazione (utilizzando il metodo Simonton) i pazienti oncologici potessero contenere gli effetti collaterali causati dalla chemioterapia.
Altri studi eseguiti hanno notato come utilizzata nel pre e nel post operatorio diminuisse i tempi del ricovero ospedaliero e del dolore delle operazioni chirurgiche.
Meditare poi ha degli effetti positivi sul sistema cardiovascolare. Secondo la ricerca pubblicata su Circulation: Cardiovascular quality and outcomes chi pratica abitualmente la meditazione ha il 48% in meno di possibilità di avere un attacco di cuore o un ictus.
La mindfulness fa bene anche alla struttura del cervello. Secondo uno studio condotto dagli scienziati dell’università dell’Oregon, oltre a migliorare li tono dell’umore, meditare, permetterebbe mielinizzazione e della densità assonale. Questo vuol dire che il cervello può proprio modificarsi grazie alla pratica. In particolare potrebbe essere un valido aiuto per persone con disturbi come l’ADHD, la depressione e la schizofrenia.
Meditare è infine un’ottima arma per aumentare i nostri livelli di concentrazione utile per lo studio e il lavoro e per imparare a vivere il momento presente. Infatti grazie a questa pratica si impara a calmare la mente ed evitare di rimuginare sempre sul passato o elaborare troppi pensieri sul futuro.
Se proprio non vi sembra essere nelle vostre corde, potete provare ad approcciarvi alla meditazione attraverso lo Yoga. Lo yoga è una pratica più fisica che però permette comunque di avvicinarsi all’arte della meditazione grazie al mantenimento delle posizioni Asana.