L’Ikebana è l’antica arte, tramandata di generazione in generazione, diventata ormai popolare anche al di fuori del Giappone, scopriamola insieme.
Di cosa parliamo quando parliamo di Ikebana
L’Ikebana ha origini orientali, nasce tra India e Cina, ma è solo in Giappone che trova terreno fertile per diventare un’arte riconosciuta e una filosofia di vita.
Inizialmente praticata da soli monaci e nobili si è ora diffusa in modo capillare. Il termine Ikebana significa letteralmente “disposizione artistica di materiale vegetale vivente” e oggi vede più di 300 scuole e una conoscenza a livello mondiale.
Non è, come accennato, solo un esercizio di espressione artistica floreale, la sua essenza è legata al potere meditativo dei gesti e al ricongiungimento tra uomo e natura. In questo modo sarà possibile una conoscenza profonda e completa di se stessi.
La teoria dell’arte di disporre i fiori
In primis è importante privilegiare l’armonia, non solo fiori quindi, anche altre parti della pianta sono importanti. Il disegno finale deve essere un’armonia di linee, forme e colori.
Il sistema della struttura si basa su tre punti cardine. Si parte dal cielo che è la parte più alta della composizione, la parte centrale invece rappresenta l’uomo, per finire con la terra, nello strato più basso.
Ci si ispira alle stagioni e all’ambiente circostante, in modo che nessun elemento appaia fuori luogo. Per esempio se si decide di utilizzare una pianta montana, sarà opportuno sistemarla il più in alto possibile nella composizione e di sicuro più in alto rispetto ad una pianta trovata su un prato. Scegliete materiali naturali come rami, foglie, erbe e fiori,
Anche la scelta del vaso è molto importante, anche questo deve essere di materiale naturale, come la ceramica o il legno, o magari una pietra cava. Può essere alto e sottile oppure basso e largo. A riguardo ci sono diverse scuole di pensiero, ma anche in questo caso si punta sull’armonia del progetto finale.
Mettersi all’opera
Nella pratica, quando si passa all’azione, per realizzare una composizione Ikebana, si dovrà utilizzare uno stile asimmetrico. Tutti gli elementi utilizzati saranno prima di tutto di origine organica e in numero dispari, i rami saranno disposti in direzioni e lunghezze differenti.
I fiori, scelti tra quelli di stagione e che crescono spontaneamente, devono essere ancora chiusi, un fiore già sbocciato impedirebbe di ammirare il processo di nascita. Infatti una delle chiavi di questa antica disciplina è come il tempo sia scandito dalla natura. Una volta completata l’opera si dovrà controllare che la composizione sia armoniosa nelle varie angolazioni.
Stili di Ikebana
Come dicevamo ci sono vari stili e molte scuole in Giappone. Vediamo quali sono i principali:
Rikka
Utilizza lo stile più conosciuto ed antico, il termine rikka significa “fiori in piedi”, le composizioni sono molto grandi.
Shoka
Questa scuola è sempre molto antica, ma si differenzia sopratutto perché predilige la sobrietà, semplificando questa particolare arte.
Nageire
In questo caso vengono prediletti vasi alti e composizioni molto semplici e minimaliste.
Chabana
Ha uno stile molto classico, si punta l’attenzione su un solo fiore attorniato da qualche foglia verde.
Moribana
Letteralmente “ammasso di fiori”, i vasi sono molto bassi e vengono inseriti numerosi fiori di grandi dimensioni. Questo è uno stile più recente, si dice abbia dato avvio allo stile più moderno, quello che utilizza molti influssi occidentali.
Jiyubana
Questo viene anche definito “stile libero“, è lo stile con storia più recente, nasce infatti alla fine della prima Guerra Mondiale. In questa scuola si da spazio alla creatività, i vasi utilizzati possono essere anche molto moderni e le forme meno condizionate dalla tradizione.