Il Giappone non è solamente tradizione e città, foreste di bambù e hanami, persone, cibo e santuari. Spesso il mondo si dimentica che il paese del Sol Levante è una lunga striscia di terra, che corre da nord a sud attraverso l’Oceano Pacifico, talvolta frammentata e disseminata di isole e isolette. Ciò conferisce al Giappone la peculiarità di attraversare ambienti climatici variegati. I quali passano dai monti innevati più famosi come il Monte Fuji, alle meno conosciute spiagge tropicali. Stiamo parlando delle isole tropicali dell’arcipelago di Okinawa, nell’estremo sud del Giappone. La meta è ambita da molti giapponesi ma anche da turisti stranieri.
Intrepidi pionieri occidentali che non si limitano a passare in rassegna le città più famose delle grandi isole centrali, ma che vogliono assaporare ogni sfumatura dell’estremo oriente.
Un paradiso tropicale lontano dalla confusione
Quella che si respira ad Okinawa è aria di tropici. Atolli verdi su un mare blu cristallino, arricchiti da una macchia di barriera corallina e enfatizzati da sabbia fina e chiarissima. Sembra uno scenario già visto e rivisto, Caraibi, Polinesia, Hawaii, grandi e famose mete turistiche per gli amanti del mare e del relax.
Eppure spesso il relax non è la parola d’ordine di questi angoli di paradiso divenuti ormai sovraffollati.
Okinawa, invece, è rimasta a lungo nascosta dal grande pubblico, dal grande esodo vacanziero che riempie le spiagge più remote. Ciò la rende ancora unica, uno degli ultimi baluardi di paradiso in Terra.
Un posto dove la tranquillità non è stata scalfita dalla disordinata marmaglia che si riversa sulle spiagge. Eppure bisogna sbrigarsi, prima che anche questo piccolo paradiso tropicale diventi vittima della confusione umana.
Tra tradizione e natura
Ci troviamo ancora in Giappone, lo abbiamo percorso per tutta la sua lunghezza, fino ad arrivare all’estremo sud, le ultime isole di un piccolo arcipelago, così a sud da lambire i tropici e tuffarsi nella barriera corallina.
L’arcipelago di Okinawa, con capitale Naha, comprende l’isola principale e diverse isole minori, il tutto racchiuso nell’arcipelago maggiore delle Ryukyu. La storia dell’arcipelago è millenaria, tra cultura orientale e natura. Qui per anni ha regnato l’omonimo Regno di Ryukyu, centro commerciale che intratteneva intensi rapporti con la Cina.
La capitale ci racconta proprio questo, un salto nel passato rivivendo lo splendore dell’antico regno, ma anche nel futuro. Con quel connubio perfetto tra tecnologia e tradizione che contraddistingue il Giappone intero.
Ma appena mettiamo un piede fuori dalla città è la natura a farne da padrona, tra spiagge, macchie verdi lussureggianti e un blu oceanico tanto intenso da aver dato il nome ad un colore: il blu kerama, come l’omonimo gruppo di isole Kerama.
Tuttavia a rendere famose queste isole sono stati i fatti della seconda guerra mondiale. Su queste spiagge cristalline, infatti, si è combattuta la sanguinosa battaglia di Okinawa, tra Giappone e Stati Uniti.
Recentemente sono finite sulla bocca di tutti per un’altra ragione, questa volta decisamente positiva: la dieta della longevità, da queste parte, infatti, gli abitanti sono a dir poco longevi.
Come ai tropici
Sono diverse le ragioni, quindi, che hanno spinto negli ultimi anni molti occidentali, tra cui numerosi italiani, a scoprire le isole di Okinawa. La cosa è comunque, ancora, molto ridotta, rispetto alle più famose mete tropicali.
Tuttavia se vogliamo tuffarci in un paradiso non ancora affollato dovremmo affrettarci, prima che diventi anche questa una meta gettonata.
Se le isole non pullulano di occidentali, sono, invece, meta prediletta di molti orientali, non solo dal Giappone, ma anche dalla Cina, dalla Corea, da Hong Kong, ecc, che spesso la scelgono come meta della luna di miele.
Oltre a dedicare un po’ di tempo all’esplorazione della città e parecchio tempo a rilassarci sulle bianche spiagge, le attività da fare sulle isole sono molte altre. Le grandi onde le favoriscono come meta per praticare surf, windsurf, kitesurf, ecc.
Ma se gli sport estremi non fanno per noi possiamo optare per qualcosa di più tranquillo, come una passeggiata a cavallo dei Yonaguniuma, la razza equina tipica della zona, recentemente salvata dall’estinzione.
Ancora una volta il Giappone non smette mai di sorprenderci, e tra una città e l’altra, perché non scegliere anche di perderci in piccolo angolo di paradiso.